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Libertà di stampa: cda Rai, le norme della Vigilanza incidono negativamente sui palinsesti

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Roma, 16 feb 2010 – Le proteste e le polemiche innescate dai conduttori dei principali programmi di approfondimento sull´attualità (Bruno Vespa di Porta a Porta, Giovannio Floris di Ballarò, Michele Santoro di Anno Zero, Lucia Annunziata di In mezz´ora…) a proposito delle regole della par condicio che, di fatto, oscurerebbero quei programmi fino alle prossime elezioni, ha prodotto un primo risultato. Il CdA della Rai, riunitosi oggi, ha preso posizione sulla vicenda dicendo che l´azienda non può ´in alcun modo interpretare le norme´ del regolamento sulla par condicio, ma solo ´applicarle´, nonostante queste incidano ´negativamente sui palinsesti´ e rischiano di ´creare una disparità´ con l´informazione delle tv private”. I programmi di approfondimento giornalistico, in sostanza, secondo la Rai non devono rientrare nella tagliola della par condicio ed essere così oscurati nel periodo elettorale. In altre parole, il CdA auspica una modifica del testo. “Il consiglio di amministrazione della Rai – spiega una nota di Viale Mazzini – ha discusso oggi dell´applicazione del regolamento approvato dalla commissione di Vigilanza in ottemperanza della legge sulla ´par condicio´ ed ha sottolineato come l´azienda non possa in alcun modo interpretare le norme, ma possa esclusivamente applicarle, come sta facendo e continuerà a fare”. “Il consiglio di amministrazione ha ribadito quindi che il regolamento incide negativamente sui palinsesti della concessionaria di servizio pubblico e rischia di creare una disparità tra l´informazione Rai e quella delle emittenti televisive private”. (repubblica.it)

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