Roma, 16 mar 2010 – L´inchiesta di Trani sulle presunte pressioni che avrebbe fatto il premier sull´Agcom per far chiudere ´Annozero´ e´ la goccia che fa traboccare il vaso. Il provvedimento sulle intercettazioni ´´e´ necessario e urgente!´´ tuona il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri. E ´´non si tratta di accelerare – avverte – perche´ il ddl e´ in discussione a Palazzo Madama da quasi un anno´´. ´´Se serve lavoreremo anche in notturna per farlo votare entro aprile´´, aggiunge il presidente della commissione Giustizia del Senato Filippo Berselli. ´´Approvare il ddl´´ subito dopo le regionali, assicura il senatore del Pdl Mario Mantovani, e´ davvero ´´prioritario´´. La maggioranza, insomma, vuol far presto. La riforma delle intercettazioni dovra´ essere votata al massimo entro l´estate e il testo che passera´, molto probabilmente, sara´ quello che usci´ dalla Camera l´11 giugno 2009: quello che prevede il carcere da sei mesi a un anno per i giornalisti e che autorizza le intercettazioni solo in presenza di ´´evidenti indizi di colpevolezza´´. Poco importa, spiegano nel centrodestra, che al Senato siano stati presentati 361 emendamenti al testo, di cui 17 del Pdl. Se il provvedimento dovesse subire dei ´ritocchi´, dovrebbe tornare a Montecitorio e questo, sottolineano, comporterebbe un ´´inaccettabile rallentamento dei tempi´´. E invece su una questione cosi´ ´´delicata´´, interviene il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro, ´´occorre andare piano piano´´. ´´Accelerazioni o fughe in avanti – sostiene – non possono passare´´. Anche perche´ il centrosinistra contesta il ddl licenziato dalla Camera. Ma la versione licenziata dalla Camera e´ proprio quella che piace a Berlusconi. ´´Non mi convince del tutto perche´ lo vorrei ancora piu´ severo – aveva detto il premier a febbraio commentando le inchieste di Firenze e di Milano – ma l´attuale testo sulle intercettazioni ora al Senato e´ meglio della situazione attuale che e´ di barbarie pura´´. Allora il Cavaliere puntava il dito contro le intercettazioni che riguardavano il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, il suo braccio destro Angelo Balducci e il coordinatore del Pdl Denis Verdini. Ma l´inchiesta di Trani, assicurano nel centrodestra, ha fatto precipitare ulteriormente le cose: ora votare il ddl e´ diventata ´´un´assoluta priorita´´ sul fronte giustizia. E cosi´, dopo l´appuntamento delle regionali, potrebbe venire votato, in tempi rapidi e senza modifiche, il testo che stabilisce, tra l´altro, l´obbligo di astensione per il magistrato che rilascia ´´pubbliche dichiarazioni´´ sul procedimento che gli viene affidato. E che vieta di pubblicare le intercettazioni (anche in modo parziale) fino alla conclusione delle indagini preliminari. Le intercettazioni poi non potranno durare piu´ di 30 giorni prorogabili pero´ di 15 piu´ altri 15. Unica eccezione i reati di mafia, terrorismo o minaccia col mezzo del telefono: in questo caso la durata dei controlli potra´ arrivare a 40 giorni prorogabili di altri 20. Il testo che la maggioranza vorrebbe approvare senza ´ritocchi´ prevede anche l´obbligo per il Pm che volesse intercettare utenze intestate a ´´007´´ o a ´´body guard´´ di informare entro cinque giorni il presidente del Consiglio che potra´ apporre il segreto di Stato. (ansa)