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Intercettazioni & giornali: Il Secolo e l´Unità guidano la protesta contro la legge, Libero e Giornale si dividono

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Roma, 20 mag 2010 – E´ trasversale la battaglia contro la nuova legge sulle intercettazioni lanciata dai quotidiani. A fare piu´ ´rumore´ sono i giornali di partito, come ´Il secolo´, che titola: ´Dove finisce il diritto di cronaca? Speriamo in un ripensamento´. Nel testo dell´articolo dedicato al provvedimento, tra l´altro, si legge: ´Tra errori e rettifiche il tempo stringe e restano molti punti controversi´. Anche ´l´Unita´´ e´ schierata: “Al buio” e´ il titolo di apertura su una pagina, appunto, nera. Scrive Concita De Gregorio nel suo editoriale: “Caro lettore, papi Silvio anche oggi ha pensato a te. Aveva detto che avrebbe sgominato la corruzione, certo, si´. Ma prima di mettersi a fare quel lavoraccio che chissa´ quanto tempo e quanta fatica ci vorranno ha avuto un pensiero per te, per noi, cosi´ riposiamo mentre lui lavora”. ´Libero´, invece, e´ a favore e il perche´ lo spiega Filippo Facci: “Nessuna censura, cosi´ faremo i cronisti e non i gossippari”. Una linea non sposata dal ´Giornale´: “Fuga di notizie, vanno punite solo le toghe. La magistratura ha il dovere di mantenere il riserbo sulle indagini, ai giornalisti si puo´ al massimo contestare la violazione della privacy”, si legge sul quotidiano di Vittorio Felti. ´Il manifesto´ pubblica una foto scattata alla caserma Diaz di Genova al G8 e, con un riferimento alla sentenza che ha condannato i poliziotti per l´aggressione ai no global, titola: “L´ultima bella notizia”. Promette battaglia ´Il fatto´: “Arrestateci tutti”, e´ il tiolo in prima pagina. Antonio Padellaro scrive: “Se la legge infame passera´, noi del ´Fatto´ ricorreremo a tutte le forme possibili di disobbedienza civile”. (adnkronos)

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