Cerca
Close this search box.

Inchiesta P4: Rai e Dagospia, l´influenza di Bisignani sui media. Pm, sodalizio per influenzare e condizionare

Condividi questo articolo:

Napoli, 20 giu – C´e´ il gossip con la soffiata sul politico a cena con quattro avvenenti ragazze, ma anche l´ accenno al figlio del magistrato in prima linea, accompagnati dalla frase ´´ne parliamo a voce´´ che farebbe ipotizzare una campagna di stampa per lederne l´immagine. E ancora: si parla di lui come del presunto ´cogestore occulto´´ del sito Dagospia e dell´influenza esercitata sulla Rai dove avrebbe avuto voce in capitolo su chi promuovere e chi punire o emarginare. Sono molte le pagine dell´inchiesta sulla P4 dedicate al mondo dell´informazione e soprattutto sul ruolo esercitato da Luigi Bisignani, l´uomo d´affari destinatario di una ordinanza agli arresti domiciliari. I pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio, nella loro richiesta di emissione di misure cautelari, affermano che i rapporti di Bisignani con i mass media ´´costituiscono uno dei punti di rilievo che caratterizzano l´attivita´ del sodalizio´´. Per i magistrati ´´se per le notizie scandalistiche viene utilizzato Dagospia dal gruppo Papa-Bisignani, i rapporti con la Rai costituiscono un momento rilevante nella strategia mediatica del gruppo´´. Rilievo centrale assume in questo capitolo dell´indagine l´interrogatorio dell´ex direttore generale della Rai Mauro Masi. Ai pm che gli chiedono di spiegare il contenuto di una serie di intercettazioni telefoniche, Masi ha accennato ad alcuni casi in cui l´ex giornalista spesso sponsorizzava qualcuno, anche se non sempre le segnalazioni andavano a buon fine. Masi dal suo canto afferma di essersi rivolto a Bisignani per informarsi presso il sottosegretario Gianni Letta su ´´quale fosse l´atteggiamento della politica su talune questioni inerenti alle nomine Rai´´. ´´Chiedevo a Bisignani di parlare con Letta perche´ i due avevano un rapporto piu´ diretto e piu´ personale´´, ha detto l´ex dirigente di viale Mazzini. Il quale, di fronte all´evidenza di una conversazione telefonica, ammette che fu proprio Bisignani a scrivergli la lettera di licenziamento di Michele Santoro per Anno Zero. Ma altri episodi inducono i pm a ipotizzare l´esistenza di presunti tentativi di ricatti. Come la telefonata tra Bisignani e il parlamentare Pdl e magistrato Alfono Papa (destinatario di una ordinanza di arresti in carcere che attende la pronuncia del Parlamento), in cui quest´ultimo rivela di avere ´´un pettegolezzo´´ sul conto del vicepresidente del Csm Michele Vietti che ´´ha offerto una serata a quattro ragazze avvenenti´´. Una telefonata che agli inquirenti ´´appare di rilevante gravità´´. Papa avrebbe utilizzato una sua amica per carpire informazioni in grado di danneggiare la reputazione di Vietti ´´sia in ambito privato che pubblico´´. Per i pm ´´la notizia, obiettivamente compromettente e nella migliore delle ipotesi destabilizzante per la vita privata di Vietti (e dunque in astratto idonea ad essere utilizzata come strumento di condizionamento) viene proposta e presentata al Bisignani per Dagospia, e cio´ a conferma della cogestione occulta da parte del Bisignani medesimo del noto sito scandalistico´´. I magistrati ricordano che attraverso l´uomo d´affari il sito ha ottenuto pubblicita´ per centomila euro all´anno. Un´altra intercettazione spinge gli inquirenti a parlare di ´´macchina del fango´´. Si tratta della telefonata in cui il deputato del Pdl Micaela Biancofiore accenna a Bisignani: ´´Ti devo dire una cosa importante…che il figlio della Boccassini…´´. Una conversazione, scrivono Curcio e Woodcock, ´´di notevole rilievo che consente di osservare in diretta il funzionamento della macchina del fango´´. Che ´´ancora una volta, fonda il suo funzionamento su di una rete di relazioni riferibili al Bisignani´´. ´´Non nego di aver conosciuto Luigi Bisgnani e di aver avuto notizie da lui, io come tanti altri giornalisti, del resto. Quello che e´ certo Š che Bisignani non ha mai ´cogestito´ Dagospia, ne´ tantomeno e´ intervenuto per farmi avere la pubblicita´ dall´Eni´´, ha smentito Roberto D´Agostino, direttore del sito. (ansa)

Il network