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Cronaca: fondi pubblici al Giornale della Toscana, Verdini fra i 19 indagati per truffa allo Stato da 17 milioni di euro

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Firenze, 25 ott – Finanziamenti pubblici per diciassette milioni ottenuti dal 1998 grazie a una truffa ai danni dello Stato. Lo ipotizza la procura fiorentina, che ha aperto un nuovo fronte nelle indagini nate dall´inchiesta sui Grandi Eventi. Al centro delle attenzioni degli investigatori c´e´ il ´Giornale della Toscana´, quotidiano locale venduto in abbinamento con ´Il Giornale´. Piu´ di venti gli indagati. Fra loro due parlamentari: i coordinatori del Pdl nazionale, Denis Verdini, e toscano, Massimo Parisi. Per tutti l´accusa e´ truffa aggravata ai danni dello Stato. Le indagini dei magistrati fiorentini Luca Turco, Giuseppina Mione e Giulio Monferini si sono concentrate su chi ricopre o ha ricoperto ruoli nelle societa´ proprietarie del quotidiano: la Societa´ toscana di edizioni (Ste), editrice del Giornale della Toscana, e la cooperativa Nuova Editoriale (che possiede il 51% di Ste). Ma gli accertamenti hanno riguardato anche la Settemari scarl, editrice del settimanale fiorentino ´Metropoli´. Verdini, considerato il patron del Giornale della Toscana, e´ uno dei fondatori della Ste, di cui tuttora e´ socio. Secondo la procura e gli investigatori del ros di Firenze e del nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza di Roma, gli indagati avrebbero creato una cooperativa ad hoc ma fittizia, la Nuova Editoriale, per farle acquistare il 51% della Ste. Tutto cio´ al solo scopo di avere i requisiti previsti dalla legge per ottenere i finanziamenti pubblici. Su richiesta della procura, il gip ha ordinato un sequestro preventivo da 10 milioni di euro: i sigilli hanno riguardato anche quote societarie e due auto di proprieta´ di Verdini, oltre all´immobile che ospita il Giornale della Toscana. Negli atti si ipotizza anche che i bonifici della Nuova Editoriale finalizzati all´acquisto della maggioranza di Ste – transitati nei primi anni Duemila sulla banca che era guidata da Verdini, il Credito cooperativo fiorentino (Ccf) – seppur fatti a nome dei soci della cooperativa in realta´ siano riconducibili a Roberto Bartolomei, all´epoca socio di Btp. I rapporti fra Ccf e Btp, e in particolare fra Verdini e l´ex presidente di Btp Riccardo Fusi, sono al centro anche di altre inchieste nate come filoni dalle indagini sui Grandi Eventi. ´´L´attenzione della magistratura nei miei confronti continua ad essere morbosa, ai limiti dello stalking giudiziario´´ ha commentato Verdini. ´´Posso solo affermare di essere offeso e costernato – ha aggiunto – Lo sono tanto piu´ perche´, sapendo bene come stanno le cose, sono perfettamente in grado di valutare l´enorme inconsistenza delle accuse´´. Per il legale della Ste, l´avvocato Marco Rocchi, l´accusa si basa su ´´un chiarissimo errore nell´interpretazione della normativa in materia di editoria e di contributi pubblici´´. Sulla vicenda sono intervenuti anche Ordine dei giornalisti della Toscana e l´Associazione stampa toscana: ´´Sara´ la magistratura ad accertare le eventuali responsabilita´ – scrivono in una nota -. Ma cio´ che non si potra´ tollerare e´ che queste, vere o presunte che siano, si scarichino sulle spalle dei 25 tra giornalisti e poligrafici occupati al Giornale della Toscana´´. (ansa)

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