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Libertà di informazione: Sudafrica, anche la premio Nobel Nadine Gordimer contro le censure dell´Anc

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Johannesburg, 21 nov – Dopo Desmond Tutu, anche la scrittrice Nadine Gordimer si e´ scagliata contro l´African national congress (Anc, il partito al potere in Sudafrica), accusandolo di riportare il Paese alla negazione della liberta´ d´informazione che vigeva ai tempi dell´apartheid. Lo hanno scritto oggi media online. ´L´Anc – ha detto la scrittrice – sta riportando il Sudafrica alla soppressione della libera espressione che c´era ai tempi dell´apartheid´, il regime di segregazione razziale imposto dalla minoranza bianca fino al 1994. Gordimer, premio Nobel per la Letteratura nel 1991, storica militante antiapartheid e in passato anche membra dell´Anc, ieri ha compiuto 88 anni. A un festeggiamento in suo onore a Johannesburg, la signora della letteratura sudafricana ha preso la parola e ha attaccato la Legge sulla Protezione delle informazioni di Stato che il governo presentera´ domani al parlamento. Una legge che e´ ´totalmente contraria a tutti gli ideali di libertà´, ha detto Gordimer. ´´Se c´e´ liberta´ di espressione, la corruzione e il nepotismo che loro (i politici, n.d.r.) si concedono sono denunciati´´, ha detto Gordimer. La legge, secondo i suoi critici, rendera´ impossibile portare alla luce scandali e malefatte di politici e potenti, vietando – con pene fino a 25 anni di carcere per i contravventori – la detenzione o la pubblicazione di notizie coperte da segreto di Stato. Se la legge sara´ approvata, i media e i singoli cittadini non potranno piu´ invocare la ragione superiore dell´interesse pubblico se pubblicheranno notizie riservate. La legge e´ in gestazione dal 2008 e in una prima versione concedeva il potere di secretare le notizie a una pletora di organismi statali e parastatali. Per denunciare il pericolo di una nuova censura, l´Associazione nazionale della Stampa ha indetto un ´´Martedi´ nero´´, invitando gli oppositori della legge a vestire di nero o indossare un fiocco nero questa settimana, come nel ´´Mercoledi´ nero´´ dell´ottobre 1977, per protesta contro la chiusura di due giornali e l´arresto di numerosi giornalisti da parte del regime bianco. Il paragone ha fatto infuriare l´Anc: ´´L´unico risultato che questo infelice paragone e la campagna pianificata, nella quale la gente e´ invitata a vestirsi di nero, riusciranno a ottenere, sara´ di annacquare la vera storia del ´Mercoledi´ nero´ del 1977 e di insultare le vittime delle barbare leggi dell´ partheid´´, ha detto il capo dei parlamentari Anc, Mathole Motshekga. “Il governo non intende mettere al bando, torturare o uccidere giornalisti – ha assicurato Motshekga – e il fatto di non tenere conto delle ragioni di interesse pubblico e´ in linea con le legislazioni in materia di sicurezza negli Usa, in Canada e nel Regno Unito”. Venerdi´ scorso il settimanale Mail&Guardian e´ uscito con un articolo sull´implicazione di un pezzo da novanta dell´Anc, Mac Maharaj, in un vecchio scandalo legato a commesse militari. L´articolo era quasi totalmente censurato, con interi paragrafi cancellati da bande nere, dopo che i legali di Mahraj avevano minacciato di portare il giornale in giudizio. Il mese scorso l´arcivescovo anglicano e Nobel per la Pace Desmond Tutu, infuriato perche´´ il governo a non aveva concesso il visto di ingresso in Sudafrica al Dalai Lama, aveva detto che il governo dell´Anc era peggio di quello dell´apartheid. (ansa)

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