(ASCA) – Roma, 25 nov – Un invito a sedersi al tavolo delle trattative per rinnovare il contratto dei giornalisti, fermo da due anni, e’ espresso dal giornale dei vescovi italiani ‘Avvenire’ che in un editoriale lancia l’allarme che la dura contrapposizione possa trasformarsi in una ”spirale pericolosa per il mondo dell’informazione”. Dando atto alla Fnsi, il sindacato dei giornalisti, di avere compiuto un gesto concreto di disponibilita’ rinunciando addirittura alla prpria piattaforma rivendicativa per facilitare l’apertura del tavolo delle trattative, convocato dal governo, ‘Avvenire’ chiede agli editori della Fieg di non arroccarsi e di rispondere con altrettanta responsabilita’ e disponibilita’ perche’ alla vigilia di grandi trasformazioni del mondo dell’informazione, quello in gioco e’ un ruolo essenziale per la democrazia del Paese
(ASCA) – Roma, 25 nov – ”La trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei giornalisti e’ diventata da troppe settimane -scrive ‘Avvenire’- una spinosa non-trattativa. I giorni di sciopero si sono moltiplicati, i tavoli di confronto sono diventati impraticabili, l’asprezza dei toni e’ aumentata e, mentre cominciano persino a sparire le firme dei giornalisti dalle testate in edicola, le voci di quanti continuano a spendersi per una sensata conciliazione tra le parti vengono sovrastate, se non ignorate del tutto, e rischiano di affievolirsi. E’ una spirale pericolosa per il mondo dell’informazione italiana. Ed e’ un danno d’immagine di indubbia rilevanza per soggetti che pure hanno bisogno della pubblica stima per vivere e prosperare. Un grave problema, dunque, che e’ tempo di porre sui binari per arrivare a soluzione”. ”Editori e giornalisti -prosegue ‘Avvenire’- devono fare fino in fondo la propria parte per governare con intelligenza questa fase insidiosa e promettente, e per rinnovare il patto contrattuale (…) La strada maestra ci pare, al punto in cui siamo, quella di azzerare durezze, puntigli e pretese pregiudiziali e di ripartire, coraggiosamente e concretamente, dai problemi reali delle testate e delle redazioni. La Fnsi, il sindacato dei giornalisti, ha dato interessanti segnali in tal senso e, adesso, deve saper essere costruttivamente conseguente. E la Fieg, l’organizzazione degli editori, che finora ha inviato messaggi non univoci, non puo’ evitare di dare disponibilita’ pronta e pertinente al cospetto di una simile sfida”. ”E’ tempo, insomma, -conclude ‘Avvenire’- di sedersi davvero ad un tavolo di trattativa. Di ragionare sulle prospettive e sulle dinamiche prevedibili del settore. E di trovare, contemperando in modo ragionevole flessibilita’ e garanzie, soluzioni condivise. Ricordando sempre che senza un’adeguata valorizzazione del ‘fattore umano’ i giornali semplicemente non si fanno. Informare e’ un’impresa che pretende, forse piu’ di ogni altra, questo di piu”