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Cronaca: Egitto, rilasciati i tre freelance e la blogger palestinese accusati di incendio doloso e atti vandalici

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Cairo, 27 nov – ´Ciao, sono Andrea. Scusa se ti disturbo a quest´ ora, ma ho una storia abbastanza grossa di cui vorrei parlarti il prima possibile. Grazie mille, a presto!´. Con questo messaggio d´ allarme abbiamo saputo che tre italiani erano stati fermati ieri notte dalla polizia al Cairo e portati nel commissariato di El Kasr El Aini, non lontano da Piazza Tahrir. La mattina di ieri comincia male. Ancora scontri tra forze dell´ ordine e manifestanti davanti al Parlamento. Mohamed el Baradei fa sapere che rinuncerebbe a candidarsi alla presidenza se gli fosse chiesto ufficialmente di guidare un governo di unità nazionale. In piazza Tahrir un giovane muore, travolto da un´ auto dei reparti antisommossa (e il numero delle vittime sale a 42). Poco più in là Andrea De Georgio, 25 anni, giornalista free lance, cerca di riordinare le idee dopo una nottata trascorsa in guardina, insieme ad altri due colleghi italiani. I tre ragazzi e la quarta componente del gruppo, una blogger e attivista palestinese, devono rispondere di un´ accusa insidiosa: «incendio doloso e atti vandalici». Andrea è un ragazzo preparato e dall´ entusiasmo esplosivo. La sua tesi di laurea sui blogger palestinesi ha appena vinto il Premio Cutuli. Il pomeriggio di venerdì scorso, in Piazza Tahrir aveva annunciato che avrebbe passato la notte con i manifestanti. Ma quando ci parliamo al telefono il suo racconto è del tutto inatteso: «Ciao, sono qui con due colleghi e una ragazza palestinese, è un´ attivista politica di Gaza. Ieri notte stavamo tornando da piazza Tahrir verso la casa dell´ amico che ci ospita. Sul percorso abbiamo visto delle fiamme che si alzavano nella zona di Zamalek (l´ isoletta formata dalla biforcazione del Nilo ndr ). Siamo andati a vedere e ci siamo resi conto che stava bruciando qualche palma. Nel frattempo era arrivata anche altra gente. Tre uomini si sono avvicinati a noi. Hanno cominciato a insultare pesantemente la nostra conoscente palestinese: “Sei una sgualdrina, vai con questi occidentali”, cose di questo tipo. La ragazza ha reagito e noi abbiamo cercato di chiudere l´ incidente, allontanandoci. Abbiamo preso al volo un taxi, ma dopo qualche minuto ci siamo resi conto che quei tre ci stavano seguendo. Hanno affiancato la nostra macchina, hanno gridato qualcosa all´ autista e questi si è fermato, buttandoci praticamente fuori. Lì ci siamo anche un po´ spaventati. Quei tre hanno ripreso a insultare la ragazza e quando sono arrivate altre persone sempre loro hanno cominciato a dire che eravamo stati noi ad appiccare il fuoco agli alberi di Zamalek. Alla fine è arrivata la polizia e ci ha portati al commissariato. Ci hanno trattato bene, ci hanno lasciato i telefonini, comprato dell´ acqua. Adesso ci porteranno davanti al giudice». Clic. Fine della chiamata. Da quel momento in poi le notizie si fanno confuse, contraddittorie. L´ ambasciata italiana e il consolato si mobilitano con tempismo: ai tre viene affiancato un legale di fiducia e comincia il giro di contatti. Si viene a sapere che qualcuno ha effettivamente denunciato il gruppetto e che ci sono anche sedicenti testimoni oculari. Le cose si complicano perché gli inquirenti chiedono se i tre free lance si fossero accreditati per seguire le elezioni. Ma non risultano registrazioni. Vengono ispezionate macchine fotografiche e videocamere per verificare se e perché siano state fissate le immagini «dell´ incendio» che rimane, per altro, ancora un piccolo mistero. La nostra diplomazia lavora per ottenere un decreto di espulsione con effetto immediato che farebbe cadere le accuse. Ma a tarda sera il procuratore rinvia la decisione a stamattina. I funzionari italiani hanno ottenuto che i tre passassero questa notte ancora nel commissariato e non nelle poco attraenti prigioni egiziane. P.s. Prima di pubblicare le generalità complete di Andrea De Georgio abbiamo chiesto, e ottenuto, l´ autorizzazione della sua famiglia. Il fratello Fabrizio ha voluto sottolineare che: «Andrea è un giornalista, non un militante».  Andrea De Georgio, 25 anni, giornalista free lance: ha appena vinto il Premio Cutuli per la sua tesi di laurea sul giornalismo nei territori palestinesi. Prima dell´ estate aveva seguito le rivolte in Tunisia. (corriere.it)

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