Lucca, 29 nov – Un asset industriale di valore strategico per i numeri industriali: circa 800.000 addetti (230.000 addetti diretti e 560.000 nell´indotto), un fatturato di 36,3 miliardi di euro (+3,3%) e saldo positivo della bilancia commerciale nel 2010, un tasso di crescita reale della produzione tra i piu´ elevati del settore manifatturiero italiano. Questa la fotografia del settore cartario scattata dalla Slc Cgil, che ha promosso a Lucca ´Economia di carta´, giornata di riflessione su carta e cartotecnica, la cui filiera assorbe una percentuale rilevante sull´occupazione nazionale, specie se riferita al settore manifatturiero. Ma anche questo importante settore industriale ha risentito della crisi, con perdite generalizzate un po´ in tutti i comparti, a cui si potrebbero aggiungere le conseguenze negative dei tagli all´editoria. ´I tagli all´editoria decisi dal governo Berlusconi proprio nelle ultime ore prima di rimettere il mandato nelle mani di Napolitano -avverte Gianluca Carrega, coordinatore nazionale settore cartiere Slc Cgil- se non saranno in qualche modo superati determineranno la chiusura ´a catena´ di giornali di partito, della stampa ´no profit´ dell´editoria cooperativa, con la conseguenza, sul piano occupazionale, di circa 4.000 unita´ tra giornalisti e poligrafici; sul piano politico e culturale con la scomparsa dal panorama nazionale di testate storiche a scapito del pluralismo dell´informazione e, sul piano meramente ´quantitativo´, con una ulteriore, drastica, riduzione di copie prodotte”. (Adnkronos/Labitalia)