Roma, 13 dic – Si chiude l´avventura di Augusto Minzolini alla guida del Tg1. E, in continuita´ con i due anni e mezzo di gestione, anche la sua caduta si consuma in un clima di scontro. In cda il voto sul suo trasferimento e´ finito in parita´ e c´e´ voluto il si´ ´pesante´ del presidente Paolo Garimberti per far passare la decisione. A traghettare la redazione fino al 31 gennaio 2012 sara´ Alberto Maccari, che resta contemporaneamente al vertice della testata regionale. Una scelta, anche questa, fortemente contestata da parte di alcuni consiglieri e approvata con una maggioranza trasversale. Il direttore uscente prepara ricorso, mentre tra i consiglieri circolano voci di denunce penali in un´atmosfera che getta ombre sul futuro del vertice Rai. Si e´ arrivati in consiglio con la proposta della dg Lorenza Lei, che – con il supporto di tre pareri legali – applicava al caso la normativa prevista per i dipendenti pubblici, stabilendo il trasferimento ad incarico equivalente di Minzolini dopo il rinvio a giudizio per peculato e la contemporanea sostituzione con Maccari. Garimberti, che aveva messo sul piatto le sue dimissioni in caso di un nulla di fatto, ha deciso di procedere con una doppia votazione. Una soluzione auspicata da Rodolfo De Laurentiis e Nino Rizzo Nervo, che si era detto pronto a lasciare in caso di voto unico. Il trasferimento di Minzolini a disposizione della dg e´ passato con quattro voti favorevoli (quello di Garimberti, che in caso di parita´ vale doppio, Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Alessio Gorla) e quattro contrari (Antonio Verro, Giovanna Bianchi Clerici, Angelo Maria Petroni e Guglielmo Rositani). De Laurentiis e´ uscito al momento del voto. Il via libera all´interim di Maccari, con proroga del contratto di lavoro fino al 31 gennaio per evitare il pensionamento, e´ stato invece approvato da Garimberti, Bianchi Clerici, Rositani, Gorla e Verro. Van Straten si e´ astenuto, mentre hanno votato contro Rizzo Nervo, De Laurentiis e Petroni. Ora la direzione generale ha quaranta giorni di tempo per concordare il trasferimento per il giornalista e tra le ipotesi ci sono sedi estere, come New York o Parigi. Minzolini per ora prepara il ricorso. ´´La parola – spiega – passa al Giudice del Lavoro che si dovra´ occupare della valutazione di un atto che reputo sostanzialmente e profondamente illegittimo´´. Proprio come Petroni che – fa sapere – esercitera´ ´´le azioni che la legge e lo Statuto della Rai prescrivono a tutela degli interessi aziendali´´: tra le iniziative allo studio – secondo le voci che circolano a Viale Mazzini – ci sarebbe anche una denuncia alla Procura della Repubblica per abuso di ufficio nei confronti dei consiglieri che hanno votato si´ al trasferimento e una lettera al Tesoro e al ministero dello Sviluppo Economico per contestare quanto successo. Contesta l´applicabilita´ della normativa sui dipendenti pubblici anche Bianchi Clerici, che parla di ´´atteggiamento pilatesco della dg che avrebbe dovuto decidere autonomamente´´, e Verro, che teme ´´l´inizio della fine del servizio pubblico´´. ´´Si trasforma l´azienda in PA per rimuovere Minzolini´´, spiega lanciando la provocatoria proposta di ´´un concorso pubblico per scegliere il futuro direttore´´. Plaude al trasferimento di Minzolini Rizzo Nervo che, oltre a bocciare ´´la soluzione provvisoria di Maccari´´, sottolinea come ´´le maggioranze risicate ottenute dimostrano che continua ad esserci un problema serio di tenuta del vertice´´. ´´E´ un momento delicato e difficile – dice invece il nuovo direttore Maccari -, guidero´ il tg come ho fatto sempre nella mia lunga vita professionale´´. (ansa)_______________________________RAI: CDR, SI CHIUDE STAGIONE MINZOLINI. SPIACE MANCANZA SOLUZIONE STABILE. ´´Oggi al Tg1 si chiude la stagione Minzolini. Il Cdr lo aveva chiesto da tempo, ne prende atto e guarda al futuro´´. Lo dice l´organismo sindacale della testata aggiungendo: ´´ spiace che i vertici aziendali non siano stati in grado di trovare una soluzione stabile e di prospettiva per la massima testata del servizio pubblico, che paga una crisi di credibilita´ e ascolti. Nessuno, neanche Superman, in meno di 50 giorni potrebbe mettere a punto e realizzare quel complesso progetto di rilancio che serve al nostro telegiornale´´. ´´Diamo comunque il benvenuto al direttore ad interim Alberto Maccari, che valuteremo – spiega il Cdr – solo sui fatti. Segnali di discontinuita´ possono arrivare anche durante un interim: rispetto delle regole, una informazione completa e pluralista, capace di rappresentare tutte le componenti della societa´, realizzata con tutte le forze in campo, anche quelle in questo periodo emarginate. La redazione deve recuperare unita´ e senso di appartenenza. I cittadini e le cittadine – conclude – un buon telegiornale´´._____________________________________CHI E´ ALBERTO MACCARI/SCHEDA. Alberto Maccari, nominato oggi dal cda Rai direttore ad interim del Tg1 al posto di Augusto Minzolini, dal primo ottobre 2009 era direttore della Tgr, la Testata giornalistica regionale. Nato a Parrano (Terni) nel 1947, una carriera iniziata al Fiorino, quotidiano economico-finanziario di Roma (di cui e´ stato caporedattore centrale), Maccari e´ stato assunto in Rai nel 1998. Dal 1991 al 1993 e´ stato caporedattore della redazione societa´ del Tg1 e dal 1993 al 1994, caporedattore di Tg1-Mattina e autore di Unomattina. Nel 1994 e´ stato nominato vicedirettore del Tg1 e dal 2002 al 2006 ne e´ stato vicedirettore vicario (con Clemente Mimun). Dal 2006 al 2009 e´ stato poi vicedirettore di Rai Parlamento. Dal novembre del 2010 all´ottobre scorso ha assunto anche la direzione ad interim di Rai Parlamento, fino alla nomina di Gianni Scipione Rossi alla guida della testata. (ansa) __________________________________________MINZOLINI AL TG1, DIREZIONE TRA LE POLEMICHE. E´ il 20 maggio del 2009 quando Augusto Minzolini, allora notista politico de La Stampa, diventa direttore del Tg1 a maggioranza, con il voto favorevole del presidente Paolo Garimberti, mentre i tre consiglieri di centrosinistra lasciano la riunione. Giornalista della carta stampata e di lungo corso, a lui si deve anche il neologismo di ´minzolinismo´, che poi indica la raccolta di dati informali da parte di politici, sicuramente qualcosa di molto lontano dal Tg1, anche se subito i giornalisti gli danno la fiducia con 101 voti a favore e 40 contro. Ma l´esperienza alla maggiore testata della Rai per lui e´ senza dubbio burrascosa gia´ del giorno della nomina, quando dall´opposizione al governo Berlusconi si alza l´accusa di ´´regime´´ e ´´occupazione´´. Da allora il Tg1 di Minzolini non smettera´ mai di essere duramente attaccato dall´opposizione che lo accusa di faziosita´, cosi´ come sara´ costante la stima del premier nei suoi confronti, tanto che sara´ lo stesso Berlusconi a coniare per lui la definizione di ´direttorissimo´. Quello politico sara´ solo uno dei versanti di scontro con cui avra´ a che fare Minzolini. Sul fronte interno gia´ a giugno del 2009 interviene il presidente Garimberti a ricordare che ´´completezza e trasparenza dell´informazione sono un dovere imprescindibile del servizio pubblico radiotelevisivo´´. Quello con il presidente della tv pubblica sara´ un lungo braccio di ferro che esplodera´ a piu´ riprese, in seguito ai ripetuti editoriali di Minzolini bocciati duramente e in modo reiterato da Garimberti, critico anche nei confronti degli ascolti e del rispetto del pluralismo da parte del Tg1. Gli editoriali ripetuti su temi sempre di primissimo piano (contro la manifestazione sulla liberta´ di stampa, in difesa di Bertolaso, in auto-difesa per le sue vicende personali) sara´ una delle novita´ piu´ forti e piu´ contestate dell´era Minzolini. Garimberti li definira´ da subito ´´irrituali´´ per la tv pubblica, e finira´ per denunciare il superamento di ogni limite, e ognuno sara´ oggetto di violentissima polemica politica. A marzo del 2010 esplodono anche le polemiche interne. E´ lo stesso comitato di redazione del Tg1 ad esprimere ´´disagio´´ nei confronti della direzione, dividendo profondamente i giornalisti della testata in schieramenti pro e contro Minzolini. Il caso si apre perche´ la rappresentanza sindacale della testata contestera´ il modo in cui il Tg1 tratta la notizia sul caso Mills e la questione segna la fine della pace redazionale. Pochi giorni dopo sara´ sepolta dalle polemiche scatenate in seguito alle intercettazioni della procura di Trani sulla vicenda Agcom, in cui parlano Berlusconi, Masi, Innocenzi e anche Minzolini che bolla la vicenda con uno dei suoi lapidari giudizi: ´´Una storia ridicola´´. Interviene anche il presidente della Commissione di Vigilanza Rai Sergio Zavoli che chiede alla Rai di fare chiarezza. ´´Il mio Tg e´ equilibrato, lo dimostrano gli ascolti´´, dira´ in quei giorni Minzolini in un´intervista a Mentana, ma anche gli ascolti saranno uno dei punti dolenti della sua direzione, con il Tg5 che segna piu´ di un sorpasso. Non mancheranno neanche i richiami dell´Agcom in campagna elettorale, ma lui continua dritto per la sua strada, decidendo anche un cambio dei conduttori molto criticato. Nel marzo del 2010 toglie dalla conduzione tre volti ´storici´ come Paolo Di Giannantonio, Piero Damosso e Tiziana Ferrario, che poi vincera´ la causa per la rimozione, mentre lo scontro poco dopo con Maria Luisa Busi – oggetto di una lettera di richiamo per un´intervista – portera´ la collega a lasciare la testata sbattendo la porta: ´´non voglio prestare il volto a tg di parte´´, dira´. A dicembre del 2010 poi scoppia il caso delle note spese che finisce sotto la lente della Corte dei conti, mentre il presidente Garimberti chiede accertamenti. La vicenda arrivera´ in procura, fino alla decisione di rinvio a giudizio del direttore per peculato dello scorso 6 dicembre. (ansa)