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Crisi in redazione: assemblea permanente a Liberazione. Fnsi, ingiusta condanna a morte

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Roma, 27 dic – Stop alle pubblicazioni del quotidiano e cassa integrazione a zero ore per tutti i lavoratori, il tutto a partire dal 1 gennaio. E´ questa la decisione irrevocabile che la Mrc, editore del quotidiano Liberazione, una Spa il cui socio unico proprietario e´ Rifondazione Comunista, ha comunicato alla rappresentanza sindacale di Liberazione, Cdr e Rsu – ora in assemblea permanente – nel secondo incontro del tavolo fissato presso la Fieg. ´´Le ipotesi avanzate dai lavoratori – spiegano le rappresentanze sindacali in una nota – non sono nemmeno state prese in considerazione. L´azienda ha solo reiterato la propria decisione ´irrevocabile´ di sospendere le pubblicazioni dal 1 gennaio. Decisione sostanziata, prima dell´inizio di qualsiasi confronto sindacale, dall´annullamento dei contratti di stampa e distribuzione´´. ´´I problemi economici ci sono, nessuno lo mette in dubbio, ma addossare tutta la responsabilita´ dell´uccisione della testata al governo Monti, specie in presenza di proposte concrete e praticabili da parte dei lavoratori, e´ un´interpretazione dei fatti – aggiungono – che l´assemblea unitaria permanente di Liberazione non si sente piu´ di avallare´´. Per Cdr e Rsu si tratta di ´´un suicidio preventivo inspiegabile, a cui giornalisti e poligrafici non hanno nessuna intenzione di allinearsi. L´iniziativa pubblica di denuncia e di lotta e´ appena cominciata, non ci arrendiamo. Abbiamo inaugurato oggi un fondo di solidarieta´ tra i lavoratori. Resisteremo un minuto di piu´ di coloro che vogliono dilapidare un patrimonio collettivo che non e´ loro proprieta´ privata: lettori e professionalita´ non si buttano dalla finestra. Nessuno, neanche Rifondazione Comunista, puo´ permetterselo´´. ______________________________________________________ FNSI, INGIUSTA CONDANNA A MORTE. ´´I tagli all´editoria e non solo. La progressiva e drastica riduzione dei fondi, la continua incertezza della loro entita´, l´indeterminatezza delle cifre negli ultimi anni avevano gia´ messo a dura prova la possibilita´ di resistenza di molte testate, e tra queste ´Liberazione´, storico giornale del partito della Rifondazione Comunista. Ma ora la decisione di chiudere la pubblicazione a partire dal primo gennaio da parte dell´editore del partito della Rifondazione comunista, Mrc, suona come una ingiusta condanna a morte´´. E´ la presa di posizione della Federazione nazionale della stampa. ´´Suscita sconcerto – sottolinea la Fnsi in una nota – la grave scelta che fa piazza pulita di un´esperienza editoriale significativa nella diffusione delle grandi idee politiche, della cooperazione e dei posti di lavoro di decine di famiglie di giornalisti, poligrafici e impiegati. La durezza della determinazione a chiudere con il 31 dicembre, espressa oggi di nuovo dall´editore in sede sindacale, non trova giustificazione neanche nella piu´ grigia e cupa decisione dei tagli dei fondi all´editoria. E´ una rinuncia e nello stesso tempo, per come e´ espressa, una sorta di infanticidio plurimo di figli considerati ´illegittimi´. L´offerta dei giornalisti e di tutto il sindacato di proseguire l´attivita´ e salvare i posti di lavoro con ulteriori, grandi, sacrifici (oltre quelli fin qui affrontati attraverso contratti di solidarieta´ pesanti), non e´ stata accettata dall´editore che aveva gia´ deciso tutto prescindendo, evidentemente, dagli esiti di un confronto fra le parti sociali che e´ stata, invece, considerato solo un mero passaggio burocratico´´. Secondo il sindacato dei giornalisti, ´´non vale neanche la considerazione che ´ormai tutti nel partito della Rifondazione Comunista sono in cassa integrazione´. Quasi che aggiungere questa condizione senza via di uscita a colleghi di lavoro ormai stremati da anni di dedizione, ben oltre gli obblighi di un contratto, fortemente motivata da un desiderio, che si pensava comune, di assicurare innanzitutto la sopravvivenza della testata, fosse una giustificazione. Non basta neppure l´annuncio che ´Liberazione´ continuera´ a far sentire la sua voce su internet o in altre forme temporanee, cogliendo risorse dal volontariato politico e da pochissime attivita´ professionali, inferiori comunque alle dita di una mano. Non ci siamo proprio´´. La Fnsi ´´denuncia una sorta di tradimento d´oneri e di impegno civile per le giuste battaglie volte a trovare le strade piu´ idonee per la sopravvivenza dei giornali politici e di idee, delle voci delle minoranze e delle testate cosiddette deboli e cooperative. La Fnsi con l´Associazione Stampa Romana e´, e resta, vicina ai colleghi assicurando loro tutte le azioni possibili di solidarieta´ e sostegno sindacale e morale per la legalita´ e la migliore tutela dei loro diritti´´. (ansa)

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