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Etica & professione: "Ebrei perseguitati perché rompic…", condannati ex direttore ed editore Voce di Mantova

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Mantova, 10 gen – ´A me comincia a nascere il sospetto che un popolo per aver subito quaranta persecuzioni in duemila anni, sempre ´vittima´ non dev´essere stato. Quanto meno un po´ rompicoglioni lo è´. Sono frasi come questa, di sapore antisemita, che hanno convinto la Corte d´appello di Brescia a condannare Davide Mattellini (ex direttore della Voce di Mantova) e Vidiemme (cooperativa editrice del quotidiano) a un cospicuo risarcimento danni in favore della comunità ebraica.La polemica esplode l´estate del 2005, quando la Voce pubblica il controverso articolo intitolato ´Ora anche gli ebrei contro la croce´, un pezzo sul simbolo della Croce Rossa, storicamente contestato dallo Stato di Israele (non dal punto di vista religioso, ma come emblema dell´organizzazione umanitaria internazionale). “Accontentare i sottanoni degli arabi o gli israeliani con i trecciolini che si inzuccano contro un muro – scriveva Mattellini sul tema – è una bestemmia bella e buona”. La comunità ebraica scelse di replicare con una lettera spedita al quotidiano, definendo ´antisemite´ le righe del direttore. Il quale, nella risposta alla lettera, sparò a zero: “Un popolo per aver subito quaranta persecuzioni in duemila anni, sempre ´vittima´ non dev´essere stato. Quanto meno un po´ rompicoglioni lo è”. A questo punto Comunità ebraica di Mantova e Ucei ricorsero al tribunale, che tuttavia in primo grado condannò Davide Mattellini e Vidiemme al risarcimento di una cifra puramente simbolica (più pesante, invece, la condanna per un lettore della Voce, anche lui citato in giudizio e autore di una lettera pubblicata sul quotidiano e definita dai giudici ´palesemente razzista´).
Poche settimane fa, la sentenza della Corte d´appello di Brescia che ribalta il primo grado, definisce le parole dell´ex direttore “diffamatorie, volte indubbiamente a finalità di discriminazione razziale e religiosa” e condanna Mattellini e Vidiemme a risarcire con quasi 80mila euro la comunità ebraica. Mattellini non è più direttore della Voce (già nel 2005, in seguito alle polemiche sugli articoli “antisemiti”, fu sospeso dall´Ordine dei giornalisti), ma continua a collaborare con il quotidiano di Mantova.
“Questa è una sentenza molto ingiusta – commenta – Chi mi conosce bene sa che posso essere provocatorio e polemico, ma mai e poi mai razzista o antisemita. Insomma, si sta organizzando una Norimberga per alcune battutacce da bar”.
Il vicepresidente della Comunità ebraica di Mantova, Emanuele Colorni, apprezza invece la sentenza del tribunale: “Erano state utilizzate parole violente, evidentemente antisemite. I soldi del risarcimento verranno devoluti in beneficenza”. Risarcimento che rischia di mettere in ginocchio le casse della Voce di Mantova: “In quegli articoli sono state usate parole sbagliate – spiega il direttore Romano Gandossi – e so che quando si sbaglia è giusto pagare. Ma il nostro è un piccolo quotidiano locale: e un risarcimento così oneroso ci mette in difficoltà”. (repubblica.it)

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