Milano, 26 apr – La Lega non ci sta. Questa volta non si tratta di proclamare pulizia nel partito ´brandendo´ la scopa come e´ accaduto a Bergamo una quindicina di giorni fa. E per respingere l´accusa di avere intascato tangenti da Finmeccanica per 10 milioni di euro, il triumvirato Maroni-Calderoli-Dal Lago ha deciso di passare al contrattacco querelando per calunnia Lorenzo Borgogni, e annunciando altre azioni legali (penali e civili) nei confronti di tutti coloro che assoceranno il Carroccio alle tangenti. Un movimento come quello di Bossi, che nel ´92 ha costruito il consenso proprio contro i partiti della cosiddetta prima Repubblica travolti dall´inchiesta sulle tangenti, soprattutto in un momento come questo, non vuole essere identificato come il partito delle mazzette. Roberto Maroni, sempre piu´ attivo su Facebook, ha dettato la linea gia´ in mattinata senza mezzi termini: ´´Abbiamo dato il via alle azioni legali (civili e penali) contro tutti i farabutti che accusano la Lega di aver preso fondi neri o (addirittura) tangenti. Chi tenta di infangare la Lega dovra´ pagare e pagare salato´´. E a Varese ha avuto un incontro riservato con l´ad di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, ad della holding pubblica, che secondo le accuse di Borgogni, avrebbe cercato appoggi dalla Lega che, poi, avrebbe ricompensato in vari modi. Alla riunione, che e´ servita per raccogliere informazioni utili a stabilire la linea difensiva, era presente anche il membro leghista del cda Dario Galli. Per tutto il pomeriggio, infatti, in via Bellerio, i vertici leghisti si sono riuniti con i legali che hanno depositato la querela contro Borgogni in Procura a Milano: ´´Abbiamo dato incarico agli avvocati – ha dichiarato Maroni al termine – di procedere legalmente, in sede civile e penale, contro coloro che associano la Lega a questioni di tangenti´´. Nel comunicato diffuso al termine dell´incontro e´ anche stato precisato che la Lega Nord, ´´promuovera´ pertanto tutte le azioni necessarie, nelle opportune sedi competenti, al fine di ottenere un risarcimento non inferiore ai 10 milioni di euro da chi ha associato il suo nome, o lo assocera´, a vicende di tangenti´´, la stessa somma della presunte tangenti intascate. ´´Noi – ha precisato Maroni – siamo estranei a queste vicende e quindi chiederemo 10 milioni di risarcimento a chi ha detto che abbiamo preso tangenti per 10 milioni. Cosi´ facciamo pari e patta. Con Orsi non ho alcun rapporto particolare. Lui e´ stato indicato e ha lavorato bene. Io non ho sponsorizzato nessuno, sostengo le persone che valgono dentro e fuori la Lega, e Orsi non e´ certo della Lega´´. (ansa)