(ASCA) – Roma, 15 feb – La commissione cultura della Camera ha approvato questa mattina una risoluzione proposta dal presidente della commissione Pietro Folena (Prc-Se) e dal deputato Beppe Giulietti(Ds) contro i licenziamenti all’emittente cattolica Telepace. La Commissione impegna il governo ”a) ad adottare le iniziative necessarie e urgenti per ottenere la revoca della chiusura degli spazi informativi e dei conseguenti licenziamenti; b) a favorire un’intesa tra la FNSI e Telepace, sulla base delle determinazioni dell’Ordine dei giornalisti, dell’INPGI, del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, e della disponibilita’ pubblicamente manifestata dai giornalisti di Telepace; c) a contribuire al chiarimento di ogni aspetto della vicenda, ivi compresa la dichiarata crisi economica dell’emittente”.
(AGI) – CdV, 15 feb. – Per una singolare coincidenza entrambi i rami del Parlamento si occupano nello stesso giorno di “Telepace”, l’emittente vicina al Vaticano che ha licenziato nei giorni scorsi i quattro giornalisti della sua redazione romana. La Commissione Cultura della Camera ha infatti approvato questa mattina all’unanimita’ una risoluzione che chiede al Governo di “porre in essere urgenti iniziative per ottenere la revoca della chiusura degli spazi informativi e dei conseguenti licenziamenti; favorire un’intesa tra la Fnsi e Telepace, sulla base delle determinazioni dell’Ordine dei giornalisti, dell’Inpgi, del Ministero del Lavoro, dei gesti di disponibilita’ pubblicamente manifestati dai giornalisti di Telepace; contribuire, per quanto in proprio potere, a fare luce su ogni aspetto di una vicenda, ivi compresa la dichiarata crisi economica dell’emittente, anche attraverso accertamenti fiscali, sui bilanci, sulla struttura societaria di Telepace e sulle spese che l’emittente ha sostenuto nell’ultimo periodo”. Il Senato, da parte sua, ascolta questo pomeriggio il Governo che risponde in aula all’interrogazione sulla vertenza presentate dai due vicepresidenti Baccini (UdC) e Caprili (Prc). E il sottosegretario alle Comunicazioni, Giorgio Calo’, ha gia’ reso noto aver preso contatto con il Suo pari grado vaticano, Angelo Scelzo, che ha dichiarato di guardare con favore alla mediazione del Governo Italiano. L’Ordine dei Giornalisti del Lazio, intanto, fa sapere di aver riconvocato proprio per oggi il direttore e editore deell’emittente cattolica, mons. Guido Todeschini.
(AGI) – CdV, 15 feb. – ”Il Governo faccia di tutto per salvare i posti di lavoro e ricondurre l’emittente su posizioni piu’ consone alla sua ragion d’essere”, ha detto oggi in aula il vicepresidente del Senato Mario Baccini, primo firmatario dell’interrogazione bipartisan su Telepace, in relazione all’incontro di martedi’ prossimo fra il Sottosegretario alle Comunicazioni, Giorgio Calo’ ,e il direttore dell’emittente, mons. Guido Todeschini. ”Nel momento in cui la coralita’ del Parlamento e autorevoli voci della Chiesa guardano con favore alla mediazione intrapresa del Governo – ha proseguito Baccini – Telepace corrisponda con lo stesso spirito che ha visto unite tutte le forze politiche, senza isolarsi e senza arroccarsi”. ”Dall’aula di Palazzo Madama – ha concluso Baccini – voglio rilanciare l’appello rivolto al direttore dell’emittente dai colleghi di Montecitorio e rimasto fin qui disatteso: ascolti la voce del Parlamento”.
TESTO DELLA RISOLUZIONE SULL’EMITTENTE TELEPACE APPROVATA ALL’UNANIMITA’ DALLA COMMISSIONE CULTURA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI NELLA SEDUTA DEL 15 FEBBRAIO 2007
CAMERA DEI DEPUTATI – XV LEGISLATURA
Resoconto della VII Commissione permanente
(Cultura, scienza e istruzione)
VII Commissione – Giovedì 15 febbraio 2007
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ALLEGATO 1
Risoluzione 7-00122 Folena: Contrazione dell’attività giornalistica e chiusura di spazi informativi da parte dell’emittente Telepace.
TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La VII Commissione,
premesso che:
il 26 ottobre 2006, in un esposto all’Ordine dei giornalisti del Lazio, i giornalisti della redazione romana di Telepace hanno denunciato il suo direttore per essere venuto meno agli impegni assunti con il Consiglio dell’Ordine, omettendo di seguire il lavoro di redazione e rifiutando perfino di svolgere un incontro con loro;
il 1o dicembre 2006, con lettera aperta ad un quotidiano milanese, il Presidente dell’INPGI ha smentito il direttore di Telepace, rendendo noto che le ispezioni dell’Istituto si sono concluse con un addebito di 70.000 euro di contributi evasi e 20.000 euro di sanzioni a carico dell’emittente;
il 15 dicembre 2006 e il 18 gennaio 2007 il direttore di Telepace non si è presentato alle convocazioni del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Lazio ed è stato riconvocato per il prossimo 15 febbraio;
già il 10 febbraio 2005 l’Ordine dei giornalisti del Lazio aveva contestato al direttore di Telepace di avere delegato le funzioni di vicedirettore a un non iscritto all’Ordine; di avere imposto il timbro del cartellino ai giornalisti, in violazione del contratto nazionale; di avere imposto un filtro alle telefonate, in violazione della legge istitutiva dell’Ordine;
ispezioni del Ministero del lavoro e delle politiche sociali hanno rilevato e sanzionato, con 14.000 euro di multa, la violazione della legge che impone l’obbligo di assumere un disabile alle aziende con più di quindici dipendenti;
la Procura della Repubblica di Roma ha iscritto nel registro degli indagati quattro dipendenti di Telepace per falsa testimonianza contro i giornalisti licenziati;
è stata già rappresentata al Governo l’esigenza di affrontare la vertenza di Telepace, in particolare invitando l’Esecutivo ad indurre il direttore dell’emittente, Monsignor Guido Todeschini, a «fermare i licenziamenti» dei giornalisti della redazione romana dell’emittente, come richiesto dall’interrogazione n. 5-00469, svolta in Commissione cultura nella seduta del 1o febbraio 2007;
il 2 febbraio 2007, ignorando gli appelli del Parlamento, del Governo, del Consiglio regionale del Lazio, del Sindaco di Roma e di numerosissime altre autorità, il direttore di Telepace firmava la lettera con la quale comunicava ai suddetti giornalisti il licenziamento, con decorrenza 9 febbraio 2007;
considerato altresì che:
la cessazione dei rapporti di lavoro si consuma prima che si concludano le iniziative di sindacato ispettivo del Parlamento e le indagini della magistratura, dimostrando una insensibilità verso le istituzioni da parte dell’emittente;
il direttore di Telepace ha sistematicamente respinto tutte le proposte avanzate dalla FNSI e dai giornalisti stessi,
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rifiutando il confronto sindacale, come più volte denunciato dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dall’Associazione Stampa Romana, dimostrandosi così insensibile anche verso le rivendicazioni delle associazioni sindacali;
impegna il Governo:
a) ad adottare le iniziative necessarie e urgenti per favorire il mantenimento degli spazi informativi e la revoca dei licenziamenti;
b) a favorire un’intesa tra la FNSI e Telepace, sulla base delle determinazioni dell’Ordine dei giornalisti, dell’INPGI, del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, e della disponibilità pubblicamente manifestata dai giornalisti di Telepace;
c) a svolgere ogni azione consentita, idonea a contribuire al chiarimento di ogni aspetto della vicenda, ivi compresa la dichiarata crisi economica dell’emittente, anche attraverso accertamenti fiscali, sui bilanci, sulla struttura societaria di Telepace e sulle spese che l’emittente ha sostenuto nell’ultimo periodo.
(8-00037)
«Folena, Giulietti, Ciocchetti, Ghizzoni, Razzi, Li Causi, Benzoni, Guadagno detto Vladimir Luxuria».