Roma, 20 feb – E´ montata sul web la protesta contro l´iniziativa di far pagare il canone Rai a imprenditori e liberi professionisti che possiedono computer, tablet e anche smartphone con connessione a internet, tanto che su Twitter l´hashtag #raimerda ha conquistato la vetta della classifica dei Trending Topics, gli argomenti piu´ discussi dagli utenti. Al dissenso della Rete si e´ aggiunto anche quello di politici bipartisan che chiedono un intervento del governo, del Parlamento e della Vigilanza Rai.
L´allarme per il pagamento del canone Rai sui computer era stato lanciato nei giorni scorsi da Rete Imprese Italia – che lo ha definito ´´un balzello assurdo´´ – dopo che su milioni di aziende erano fioccate le richieste di pagamento. Le spedizione delle lettere – come spiega una fonte della Direzione abbonamenti Rai – e´ iniziata due-tre settimane fa. La stessa fonte chiarisce che per l´abbonamento speciale ´´si e´ preso atto, con l´evoluzione tecnologica, che il regio decreto del 1938 poteva essere esteso ad apparecchi adattabili alla visione della tv´´ e che questo canone si riferisce ´´ad esercizi commerciali e studi professionali, ma non a liberi professionisti con la partita Iva´´. Inoltre, l´ammontare del canone speciale ´´e´ stato deciso ´con il decreto ministeriale di dicembre con cui solitamente si stabilisce l´ammontare del canone normale´´, che ´´l´Iva va allo Stato mentre la parte restante va alla Rai´´ e che ´´il decreto Salva Italia obbliga a inserire nella dichiarazione dei redditi il possesso dell´apparecchio tv´´.
´´Come puo´ un Regio decreto del 1938 influenzare il mondo massmediale del ventunesimo secolo?´´, ´´Come aiutare le Pmi italiane aggiungendo tasse senza senso…´´, ´´Gia´ non guardo #raimerda in tv, secondo voi mi metto a guardarla sul computer?´´: sono solo alcuni dei tantissimi tweet che stanno affollando il web e c´e´ chi si appella al capo del governo: ´´Caro #Monti, visto che dici di voler fare le liberalizzazioni, chiudiamo la tv di stato risparmiamo un sacco di soldi´´. Anche in questo caso l´ironia della rete si e´ fatta sentire: ´´Ho l´orologio Casio, quello col quadrante digitale e coi numeri grossi, devo pagare il canone?´´, ´´L´altro giorno ho visto un manifesto per una fiction Rai, devo pagare un canone per gli occhi?´´. Tra i tweet non mancano quelli che legano questo argomento a Sanremo (´´il festival e´ stato lo specchio di una Rai non in grado di offrire una televisione di qualita´´´).
Su Twitter almeno una voce contro l´attacco violento alla tv pubblica cercando si trova. E´ quella di Lorenzo Ottolenghi, portavoce del presidente Paolo Garimberti, che qui ovviamente parla a titolo privato. E scrive: ´´Posso, in pieno conflitto di interessi? #RAIMERDA mi fa schifo. Buttare la croce su decine di migliaia di famiglie e lavoratori è vigliacco´´. All´indignazione del web si e´ sommata quella bipartisan dei politici. Il Pdl Alessio Butti definisce la richiesta ´´una forzatura normativa´´ con ´´l´evidente finalita´ di far cassa a danno delle imprese che a seconda della loro tipologia si ritroverebbero a pagare una cifra annua che va dai 200 ai 6.000 euro´´ e chiede al premier Monti e al ministro Passera ´´di fare chiarezza´´. E sempre in area centro-destra, il pidiellino Bruno Murgia ha presentato un´interrogazione. Fabrizio Morri e Luigi Vimercati del Pd parlano di ´´decisione improvvida non suffragata ne´ a livello parlamentare ne´ governativo´´ e per questo hanno presentato ´´un´interrogazione urgente in commissione di Vigilanza rivolta sia al ministro competente che alla direzione generale della Rai´´. Massimo Garavaglia della Lega Nord non si stupisce per ´´il balzello introdotto da Monti. Ogni settimana – dice – avremo sorprese di questo tenore´´. Anche Roberto Rao dell´Udc chiede spiegazioni alla Rai e al Governo sulle ´´caratteristiche e limiti di questa disposizione´´, altrimenti cosi´ com´e´, aggiunge, ´´e´ un efficacissimo spot per evadere un canone da quattro a venti volte superiore quello ordinario´´. (ansa)