Roma, 19 mar – ´´Liberazione non puo´ chiudere, non proprio 10 giorni prima che si sblocchi la situazione dei fondi per l´editoria´´. A lanciare l´appello sono giornalisti e poligrafici del quotidiano di Rifondazione Comunista, oggi alla vigilia del ´´quarto e temiamo ultimo incontro con l´editore alla Regione Lazio´´ per decidere il destino di testata e lavoratori. In occupazione da tre mesi nella redazione romana di via del Policlinico, Liberazione, edito da Mrc, e´ tra le prime testate a pagare per i tagli ai fondi per l´editoria dello scorso anno e per l´attesa dello stanziamento dei prossimi. Dopo il primo accordo di 23 esuberi, ´´abbiamo tentato ogni via´´, spiega Carla Cotti a nome del cdr, ricostruendo i passaggi della vicenda. Sospesa la pubblicazione cartacea dal 2 gennaio, pur in ferie forzate, hanno continuato a lavorare al sito, realizzando per 15 giorni il giornale in pdf stampabile. Poi, raccontano, si e´ chiuso anche quello. A nulla e´ valsa l´offerta di una ´´donazione´´ che avrebbe permesso ai 30 lavoratori di rimanere al loro posto, al costo di 6, in attesa dello sblocco dei fondi. Dal 15 gennaio Liberazione non esce piu´. ´´Domani – prosegue Cotti – siamo convocati alla Regione dove un funzionario cerchera´ di capire se c´e´ possibilita´ di accordo tra l´azienda e le rappresentanze sindacali, altrimenti si prevede che si procedera´ forzatamente per le linee aziendali. Ovvero con una ´sospensione´, che per un giornale piccolo come il nostro equivale a ´chiusura´, a cassa integrazione a zero ore per tutti. Noi invece chiediamo che il giornali torni a vivere, almeno fino all´annuncio delle nuove linee per l´erogazione dei fondi, in cui ci risultano incentivi per i giornali che dal cartaceo passano all´on line´´.
Paradossalmente, la situazione fondi potrebbe iniziare a sbloccarsi proprio domani, quando, riportano il senatore Vincenzo Vita (Pd) e il segretario generale dell´Fnsi Franco Siddi, tra i molti a esprimere sostegno a Liberazione, il sottosegretario Paolo Peluffo dovrebbe annunciare alla Commissione cultura alla Camera il totale dei contributi disponibli, per consegnare poi una bozza dei criteri di assegnazione entro la fine del mese. ´´Quella della proprieta´ – dice Massimo Cestaro (Slc/Cgil), reduce da un ultimo incontro – e´ una decisione difficile, anche se io credo che con le elezioni del 2013 un partito che vuole tornare al governo qualcosa, anche piccola, dovra´ riprendere´´. ´´Non sottovalutiamo i problemi della proprieta´ – risponde il cdr – siamo pronti a tutti i sacrifici, ma troviamo una soluzione temporanea. Di certo, pero´, non firmeremo mai un accordo discriminatorio fra noi i lavoratori´´. (ansa)