Roma, 26 mar – La ministra aveva detto: ´Sono del parere che i giornalisti debbano entrare nei Cie: non abbiamo nulla da nascondere´, ribadendo da Bergamo, dove ieri era in visita, la sua posizione sulla possibilità che i giornalisti possano visitare i centri di identificazione ed espulsione dove sono ospitati gli immigrati irregolari. Pronta la risposta della Fnsi. ´´Sono ancora una volta da apprezzare le parole sull´accesso delle giornaliste e dei giornalisti nei Cie (i Centri di Identificazione ed Espulsione degli immigrati) dette dalla ministra Cancellieri, che gia´ a poche settimane dal suo insediamento al Viminale aveva superato la circolare Maroni. Quando la ministra afferma che ´non abbiamo nulla da nascondere´, riconosce di fatto che il divieto di ingresso per i giornalisti autorizzerebbe i piu´ pesanti sospetti sul funzionamento delle strutture e sul rispetto dei diritti degli immigrati´´. Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della stampa, ha aggiunto però che ´´E´ importante che il lavoro giornalistico possa svolgersi senza tutti quegli ostacoli e quelle discrezionalita´ che, nelle scorse settimane, hanno reso molto difficoltosa, e talvolta impedito, l´attivita´ dei colleghi. I giornalisti che chiedono di entrare nei Cie devono avere risposte in tempi brevi, poter incontrare i migranti, fare interviste, avere dai responsabili dei Centri i dati anche finanziari sul funzionamento delle strutture. Altrimenti il diritto di accesso rischia di restare una pura enunciazione di principio. La Fnsi – che insieme all´Ordine dei giornalisti e a tante associazioni della societa´ civile aveva promosso nei mesi scorsi la campagna ´LasciateCIEntrare´ – auspica che il ministro Cancellieri voglia prontamente rimuovere gli impedimenti al pieno esercizio del diritto-dovere di informare´´. (ansa)