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Festival di Perugia: giornalismo tra tradizione e futuro. Da domani fino al 29 aprile

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Perugia, 24 apr – C´e´ l´attualita´ e la storia recente d´Italia, a partire dai vent´anni dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e da Tangentopoli, ma al centro della VI edizione del Festival di giornalismo di Perugia, in programma da domani al 29 aprile, c´e´ soprattutto la professione del reporter, che continua a cambiare e ad aprirsi a nuovi modelli, ma resta sempre ancorata alla ricerca delle notizie sul campo. Resta la professione di Giuseppe D´Avanzo, Giorgio Bocca, Miriam Mafai, Antonio Ghirelli, che – recentemente scomparsi – saranno ricordati come esempi per le migliaia di ragazzi che parteciperanno all´evento. Gli strumenti pero´ cambiano: ecco allora il data journalism, cui l´appuntamento umbro dedica piu´ di un incontro, o il citizen journalism, con i suoi dubbi deontologici. Ecco i social e i civic media, tra funzioni informative e sociali. Sullo sfondo l´andamento dell´editoria, alla ricerca disperata di nuove forme produttive, in Italia come nel resto del mondo, per sopravvivere. Cinque giorni tra dibattiti, presentazioni di libri, proiezioni di documentari, concorsi e mostre, tutti ad ingresso libero. Oltre 200 eventi e piu´ di 500 speaker che arriveranno a Perugia da tutto il mondo. Protagonisti operatori ed esperti dell´informazione, ma anche rappresentanti istituzionali, come il ministro della Giustizia Paola Severino che discutera´ di etica e giornalismo con Enzo Iacopino, presidente dell´Ordine dei Giornalisti. Il sottosegretario con delega all´editoria Paolo Peluffo sara´ fra i protagonisti, insieme al presidente della Fieg e dell´Ansa Giulio Anselmi, dell´incontro sui cambiamenti dell´editoria. Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris parlera´ del ´Sud che resiste´ e l´ex ministro Giulio Tremonti di euro e mass media. Si parte domani con temi eternamente attuali: i vent´anni da Tangentopoli, con la corruzione nei partiti tutt´altro che scomparsa, in un confronto con giornalisti esperti del campo; l´eredita´ di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a 20 anni dalla morte con il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e il capo della polizia Antonio Manganelli; poi Acab e Diaz, due film sulle violenze della polizia che hanno riportato al centro del dibattito pubblico il G8 di Genova, con i registi Stefano Sollima e Daniele Vicari.

Il festival e´ un viaggio tra le nuove frontiere del giornalismo e qui spicca il data journalism, con l´esempio trainante del Guardian. Il ´Datacamp´ illustrera´ le opportunita´ e i rischi legati alle nuove dipsonibilita´ dei dati pubblici. La rete e´ pero´ anche un pianeta ricco di storie: quelle raccolte nella pluripremiata piattaforma Storify, creata da Burt Herman, che sara´ a Perugia insieme a Paul Lewis, che ha attirato 35mila followers in pochi giorni parlando delle rivolte britanniche. Ci sara´ anche il n.2 di Wikileaks Kristinn Hrafnsson e un manipolo di ex pirati informatici, uniti ai giornalisti tradizionali in Hacks & Hackers. L´appuntamento perugino e´ tutto un intrecciarsi di vecchio e nuovo. Il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, sara´ intervistato via Twitter. Di prospettive del giornalismo partecipativo parleranno Luigi Contu, direttore dell´ANSA, e Paolo Ruffini, direttore di La7. Bruno Vespa e Enrico Mentana saranno star di ´Matador, due anchorman a confronto´. Finale con Michele Santoro, che dira´ la sua sul servizio pubblico. Spazio anche allo spettacolo con Diego Bianchi e il suo ´Tolleranza Zoro´ e alla musica con Caparezza, J-Ax, Max Pezzali, Pierpaolo Capovilla e Gianmaria Testa. (ansa)

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