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Cdr de L’Unità chiede un confronto con la proprietà del giornale. Il silenzio della NIE è inaccettabile anche per Stampa Romana e Fnsi

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ROMA, 27 MAR – Chiarezza sul futuro de L’Unita’ e sulle voci di un suo possibile ridimensionamento: e’ quanto chiedono, con forza, i giornalisti della testata, che hanno organizzato oggi un’iniziativa pubblica, con il sostegno della Federazione della stampa e dell’Associazione stampa romana, per ribadire ”la necessita’ di un confronto” a pochi giorni dal cda della Nie (Nuova Iniziativa Editoriale), la societa’ editrice del quotidiano, previsto per venerdi’ 30 marzo. ”Tre parole – ha detto Umberto De Giovannangeli, del comitato di redazione – sintetizzano le ragioni di un percorso di lotta, culminato nello sciopero dell’8 marzo: orgoglio, preoccupazione e determinazione a battersi affinche’ L’Unita’ mantenga e rafforzi la propria identita’ di voce libera, indipendente, autorevole”. Il giornale, che vende 54 mila copie, ”e’ a un bivio: il rafforzamento o il ridimensionamento. Galleggiare e’ un approdo inaccettabile”. Le richieste di un confronto sul rilancio del giornale finora sono rimaste lettera morta: ”Il silenzio dell’azienda – ha detto il cdr – e’ stato rotto solo da mezze informazioni: tra queste, la decisione della Nie di affidare alla Value Partners la definizione del piano industriale. Sarebbe molto grave se per la prima volta una societa’ di consulenza esterna delineasse un piano che spetta alla direzione”. Agli azionisti, i giornalisti suggeriscono ”la riapertura del centro stampa del Sud, l’aumento della foliazione, lo sviluppo multimediale, il rafforzamento delle cronache locali”. ”Non si puo’ fare de L’Unita’ un giornale residuale”, ha detto il segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi. ”Agli azionisti chiediamo di uscire dall’ombra: venerdi’ prendano le loro decisioni e informino subito il cdr. Fnsi e Asr – ha ribadito Serventi – saranno a fianco della redazione per chiedere trasparenza in difesa di quello che e’, e’ stato e deve essere ancora un grande giornale”. Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, ha aperto il sito dell’associazione a una discussione pubblica sulla vertenza. (ANSA).

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