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Il Cdr dell’Unità contro Prima Comunicazione

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Prima Comunicazione prosegue la pratica dell’insulto volgare e gratuito contro l’Unità. Nel numero in edicola si supera ogni tollerabile limite e si attacca, ancora una volta, l’onorabilità e la professionalità della redazione e della rappresentanza sindacale. Che, nel corso di questi mesi, si sono impegnate a fondo per favorire il rilancio della testata e contrastare scelte proprietarie che avrebbero contraddetto la storia e il radicamento del quotidiano.La nostra battaglia ha incontrato molte solidarietà e, insieme, la preconcetta avversione di Prima comunicazione. Vorremmo ricordare, a chi mette all’indice l’Unità perché vi “si sente odore di sindacato”, che il sindacato, appunto, è una cosa seria da trattare con rispetto. Per il livore e i toni offensivi che ci vengono riservati, a tutela della onorabilità di chi a l’Unità lavora, ci rivolgeremo immediatamente ai nostri legali per dar corso alle iniziative del caso e per le stesse ragioni presenteremo un esposto all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia.

Comunicato del Comitato di redazione (19 luglio 2008)

Comunicato delle redattrici e dei redattori de l’Unità (18 luglio 2008)

Alle ore 13.28 di venerdì 18 luglio l’agenzia Adn-Kronos lancia l’anticipazione di un’intervista della collega Concita De Gregorio a Prima Comunicazione con la quale si preannuncia come prossimo direttore de l’Unità ed entra nei particolari di ciò che ha in mente di fare. Ma a quale titolo? Al Cdr non risulta che sino ad oggi vi sia stato alcun atto formale o informale d’incarico della proprietà a favore di Concita De Gregorio. Siamo all’annuncio del cambio di direzione “via intervista”?
L’Unità è un giornale che si misura ogni giorno in edicola, con una redazione orgogliosa della sua professionalità ed autonomia, garantita anche in questi tempi difficili, dalla direzione di Antonio Padellaro. A nome della redazione chiediamo rispetto e chiarezza. Se vi sono decisioni da prendere le si prendano nel rispetto rigoroso delle forme e soprattutto delle persone, assumendosene in modo chiaro tutte le eventuali responsabilità. Perché la vita del giornale non può più essere segnata dall’incertezza sul suo presente e sulle sue prospettive. Da tempo chiediamo al nuovo editore Renato Soru un piano preciso di rilancio de l’Unità.
Alla collega Concita De Gregorio siamo costretti a ricordare cosa prescrive il contratto di lavoro a proposito dei diritti e dei doveri di redattori e direttori anche in rapporto con le organizzazioni sindacali. In particolare il punto che impone alla proprietà l’obbligo di comunicare al Cdr prima di qualsiasi altro soggetto e comunque almeno 48 ore prima del conferimento dell’incarico, eventuali cambi di direzione. Non solo. Il contratto prevede che il futuro direttore e l’azienda presentino un piano editoriale e industriale al confronto con la rappresentanza sindacale sul quale il direttore si gioca il gradimento della redazione.
Siamo all’intollerabile paradosso. Solo giovedì, in un incontro ufficiale con il Cdr, l’attuale presidente nonché amministratore delegato della Nie, la società editrice dell’Unità, Giorgio Poidomani ha assicurato, e confermato anche venerdì, che non vi è all’ordine del giorno degli organi della società alcun mutamento della direzione giornalistica de l’Unità. Ma poco dopo arriva l’anticipazione “annuncio” della collega.
Alle 14.41 Concita De Gregorio chiarisce – all’agenzia Ansa – che nulla di formale ci sarebbe. Che il nuovo editore Renato Soru le avrebbe proposto la direzione de l’Unità, il giornale fondato da Antonio Gramsci, e che la trattativa sarebbe ancora in corso. C’è da chiedersi allora la ragione dell’intervista a Prima Comunicazione con la quale si prospetterebbe un preciso modello di giornale a prescindere non solo da ogni formale incarico, ma anche da ogni confronto con la redazione.
Le forme sono sostanza. Il precedente suona come inammissibile mancanza di rispetto verso l’intera redazione, verso il direttore Antonio Padellaro, cui va tutta la solidarietà dei giornalisti, verso la stessa rappresentanza sindacale. Alla proprietà, nella figura del presidente nonché amministratore delegato della Nie, Giorgio Poidomani, e dell’editore Renato Soru, chiediamo non solo trasparenza e rispetto delle regole, ma un’immediata chiarificazione.

Le redattrici ed i redattori de l’Unità

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