L’Associazione Stampa Romana ha manifestato questa mattina davanti alla Camera dei Deputati contro il disegno di legge sulle intercettazioni. Alla protesta hanno partecipato, fra gli altri, il presidente dell’Asr, Fabio Morabito, il segretario Paolo Butturini e il presidente nazionale dell’Unci, Guido Columba.
“Il nostro scopo – hanno dichiarato Paolo Butturini e Fabio Morabito – era sensibilizzare i cittadini, i parlamentari e gli addetti ai lavori sulla gravità delle norme contenute in quel disegno di legge. In nome della riservatezza dei cittadini, valore che ci sta quanto mai a cuore, si introducono divieti che sanno di censura preventiva. Se la legge verrà varata con il testo depositato, non si potrà più fare informazione su reati o scandali che toccano punti nevralgici della civile convivenza: dall’economia alla sanità, dalla sicurezza alle indagini sulle organizzazioni criminali. E chi dovesse trasgredire, verrà punito addirittura con il carcere. Senza una libera informazione i cittadini sono meno tutelati, la democrazia è menomata e la professione giornalistica svuotata della sua stessa ragione d’essere”.
La delegazione ha ricevuto la solidarietà di vari parlamentari fra i quali l’onorevole Giuseppe Giulietti, portavoce dell’associazione Articolo 21, il senatore Vincenzo Vita, Membro della Commissione parlamentare per la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi, l’onorevole Roberto Zaccaria, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali.
“Ci appelliamo al Presidente della Camera, Gianfranco Fini – concludono Butturini e Morabito -, sia nella sua qualità di terza carica dello Stato, sia in quella di collega giornalista e ci chiediamo: nelle vesti di editore de Il Secolo d’Italia, permetterà ai suoi reporter di dare conto di indagini che interessano la collettività? Siamo certi che il Presidente della Camera è sensibile all’argomento e non mancherà di sollecitare una profonda modifica del disegno di legge sulle intercettazioni”.
Roma, 10 luglio