L´Associazione Stampa Romana e il Cdr di Apcom esprimono stupore e contrarietà di fronte all´atteggiamento dell´azienda che ha di fatto interrotto un confronto in atto sulle questioni della multimedialità e dell´organizzazione del lavoro. Ciò è accaduto quando le rappresentanze sindacali hanno, a norma dell´articolo 34 del Contratto di Lavoro Giornalistico, chiesto un in contro all´amministratore delegato, Eugenio Palmieri, per approfondire gli aspetti strategici all´indomani di un comunicato del Cda che annunciava la ricerca di un partner. Le voci circolate e le mezze ammissioni di alcuni protagonisti della vicenda giustificano senza dubbio la richiesta delle rappresentanze sindacali. L´azienda invece, si è chiusa in un invalicabile silenzio rifiutando qualsiasi confronto.
I contorni dell´operazione, peraltro, permangono oscuri, così come sembrano richiedere un approfondimento le risultanze dell´esercizio finanziario 2008 illustrate nel cda di Ti Media e nella conference call del 26 febbraio u.s. A fronte di una ´nuova gestione Apcom´ indirizzata al risparmio, rivendicata dai vertici aziendali da un anno a questa parte e che ha dato vita a numerosi interventi restrittivi nelle spese gestionali, a fronte di una concreta riduzione complessiva degli organici dovuta ad uscite di giornalisti e non (non compensate da nuovi ingressi in azienda) anche nella fascia alta ed altissima delle retribuzioni, a fronte dell´attivazione di nuove iniziative editoriali e di nuovi contratti, alcuni dei quali sottoscritti con clienti di grande importanza, il bilancio si è chiuso con una pedita analoga a quella dello scorso anno e i vertici del gruppo non hanno speso una parola per evidenziare la “tendenza” nettamente positiva dei conti almeno in prospettiva 2009 e 2010. Un atteggiamento che resta inspiegabile: i giornalisti e il sindacato vigileranno e ricorreranno ad ogni strumento per evitare che con l´eventuale ingresso di nuovi soci venga determinata artificiosamente una situazione emergenziale e venga per questa via disperso un patrimonio professionale e di mercato di grande valore come quello dell´Apcom, che si è conquistato un ruolo di grande rilievo nel pluralismo dell´informazione in Italia.
Vogliamo ricordare che nei confronti di Apcom è già stato chiesto un procedimento per comportamento antisindacale, ex articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori, il comportamento dei vertici aziendali non fa che aggravare la loro posizione e inasprire le relazioni sindacali.
L´Asr e il Cdr ribadiscono ora pubblicamente la loro richiesta di incontro: i lavoratori hanno il diritto di sapere quali sono le mosse che l´azienda ha in mente, come intende metterle in atto, con chi e con quali tempi. Ciò che non è accettabile è che si mortifichino le istanze sindacali, senza tenere conto delle tensioni e degli inutili contenziosi che questo crea. L´azienda ci ripensi, ma senza frapporre ulteriori indugi.