* Procedura necessaria per ottenere i crediti formativi.
La guerra in Ucraina riporta al centro dell’attenzione la regione del Baltico, mare sul quale si affacciano otto paesi membri sia della Nato che dell’Ue oltre alla Russia e Kaliningrad, exclave russa fra Polonia e Lituania. In quest’area i timori per la sicurezza scatenati dal conflitto sono condivisi da gran parte dell’opinione pubblica e hanno già prodotto significativi cambiamenti: l’entrata di Svezia e Finlandia nella Nato, l’estensione della leva militare e la sua imposizione anche alle donne in Danimarca, l’obiettivo della Polonia di portare la spesa militare al 4% del Pil. Il corso intende raccontare il punto di vista di questi paesi, spesso diverso da quello dell’opinione pubblica in Italia, inserendolo nel contesto geografico e in quello storico di una regione dove è viva la memoria dell’invasione sovietica della Polonia e dei paesi Baltici, della “guerra d’inverno” fra Urss e Finlandia, degli anni della guerra fredda.
Mare stretto e poco profondo, Il Baltico è una via di comunicazione strategica dove già si parla di guerra ibrida con il jamming dei sistemi di navigazione satellitare di aerei e navi attribuito a Mosca. E dove l’Italia mantiene una presenza militare in ambito Nato. All’aeroporto di Malbork (non lontano da Kaliningrad) vi sono 220 militari italiani con quattro caccia Eurofighter. In Lettonia troviamo quasi 300 soldati italiani in un ‘battle group’ a guida canadese, nel mar Baltico rimarrà per tutto il 2024 la fregata Luigi Rizzo. Capire il punto di vista dei paesi affacciati sul Baltico appare particolarmente importante in vista dell’insediamento della prossima commissione europea, nella quale sono stati designati l’estone Kaja Kallas come alto commissario per gli Esteri e la Sicurezza e il lituano Andrius Kubilius come commissario alla Difesa. Tanto più che il corso si svolge dopo le elezioni americane del 5 novembre, il cui esito è cruciale per l’atteggiamento di Washington di fronte al conflitto.
Docenti
Corsi e laboratori
organizzati nel 2019
Giornalisti
che hanno scelto i nostri corsi
Ore di formazione
svolte nell'ultimo anno
Posso acquistare il corso direttamente online?
Sì, certo. Ti puoi iscrivere al corso aggiungendolo al carrello e finalizzando l’acquisto pagando con carta di credito.
Perché i corsi sono suddivisi in Primo e Secondo Livello?
I corsi di Primo Livello affrontano conoscenze e pratiche base e sono dunque indirizzati a chi si avvicina per la prima volta ad una materia. Il Secondo Livello è invece pensato per chi ha già frequentato il Primo o per chi ha una comprovata esperienza equivalente.
Possono partecipare soltanto gli iscritti all’Ordine dei giornalisti?
No, la nostra formazione è aperta a tutti, dunque anche ai non giornalisti. Tuttavia gli iscritti all’Odg hanno la precedenza sui non iscritti in caso di raggiungimento del limite massimo dei posti disponibili.
Chi sono i docenti di Stampa Romana?
I nostri docenti sono tutti professionisti attivi mondo del giornalismo e della comunicazione, costantemente aggiornati su tutte le novità di settore.
I corsi prevedono una parte pratica?
Ogni corso è progettato e realizzato per trasmettere ai partecipanti non solo conoscenze teoriche ma anche il know how dell’esperienza sul campo. Gli appuntamenti prevedono dunque vari momenti di applicazione degli strumenti studiati in aula.
Acquistando il corso si ha diritto automaticamente ai crediti formativi?
No, per acquisire i crediti formativi è indispensabile registrarsi al corso anche sulla piattaforma Formazione Giornalisti.
Direttore Responsabile: Stefano Ferrante
Registrazione al Tribunale di Roma n°13 del 16/01/2009
PEC: stamparomana@pec.it