Telemedicina, chirurgica robotica, stampanti in 3D in grado di ricreare tessuti vivi o modelli di organi umani a partire da immagini radiologiche, sistemi di “realtà aumentata” che proiettano in tempo reale la forma e la posizione degli organi del paziente in sala operatoria. Ogni giorno una nuova scoperta aggiunge un tassello in più alla ricerca. La robotica, in particolare, ha contribuito a rendere la chirurgia meno invasiva rispetto a quella tradizionale con un più rapido recupero del paziente fino alla riabilitazione. In campo neurologico poi l’intelligenza artificiale è al servizio di diverse patologie, dalle crisi epilettiche motorie notturne attraverso videoregistrazioni alle  aritmie cardiache individuate da speciali sensori. Senza dimenticare che nell’era dell’intelligenza artificiale è possibile integrare i dati clinici raccolti tramite applicazioni installate su un semplice smartphone. Gli specialisti delle varie branche della medicina si avvalgono con naturalezza di macchine sempre più evolute. La complessità dei dispositivi sanitari, l’enorme quantità di dati a disposizione e l’implementazione di numerosi algoritmi richiedono tuttavia una formazione no stop per l’acquisizione di competenze sempre più trasversali, in cui la medicina si interfaccia  con l’ingegneria biomedica e l’informatica.