“I nuovi percorsi della notizia. Temi e linguaggi del giornalismo digitale” è una ricerca sui cambiamenti tecnologici che hanno investito la professione giornalistica, promossa dal gruppo di lavoro del Cnog “Etica dei nuovi sistemi dell’informazione” e dall’Osservatorio Universitario sui linguaggi del giornalismo multimediale, costituito dal Dipartimento di Scienze Sociali e dal Consiglio nazionale.
Nella realtà odierna sempre più permeata di dati, in cui sono evidenti l’accelerazione della “datificazione” a livello individuale e sociale e il ricorso sempre maggiore di tecnologie che utilizzano dati si avverte nel campo della comunicazione uno stravolgimento nel modo di costruire l’informazione, sia nella professione giornalistica che nelle strategie editoriali.
Si procede sempre più verso l’automazione, affidandosi ad algoritmi per tutte le fasi di lavoro, dallo screening delle fonti in rete per la ricerca di ciò che è notiziabile alla scelta di foto, composizione di titolo, compilazione di articoli.
Il lavoro di ricerca propone una serie di avvertimenti epistemologici che guidino l’analisi critica dei limiti dell’informazione prodotta secondo questi canoni, utilizzando concetti e metodi propri delle scienze sociali e della sociologia in particolare.
Il lavoro nasce dalla constatazione che profonde innovazioni hanno investito e modificato gli scenari del giornalismo globale. Un processo travolgente che ha reso necessaria una ricognizione attenta e critica delle tendenze che hanno trasformato in profondità il mondo dell’informazione.
La ricerca, che ha indagato sull’uso di algoritmi in tutte le fasi di lavoro, dalla ricerca della notizia all’elaborazione di tutoli e articoli, si è svolta in due fasi: la prima che ha preceduto l’emergenza pandemica (da ottobre a dicembre 2019) e la seconda che l’ha attraversata.
Il gruppo di lavoro “Etica dei nuovi sistemi dell’informazione” è composta da: Angelo Baiguini, Andrea Ferro, Franco Nicastro (coordinatore), Maurizio Paglialunga, Alessandro Sansoni, Antonio Valentini, Michele Mezza.