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Via libera Fnsi alla manovra Inpgi. Il netto no di stampa romana

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l parere favorevole della Fnsi alla manovra inpgi per ridurre il pesante passivo da 240 milioni non risolve affatto i problemi generali e di sostenibilità dell’istituto.

Le carte ci dicono di una manovra sui 20 milioni circa, neanche il dieci per cento del passivo di quest’anno.

Non solo.

La riduzione dell’1 per cento in busta paga dello stipendio netto degli attivi per contribuire alle casse dell’Inpgi è una ingiusta penalizzazione di una fetta del lavoro.

Non solo questo contributo si prospetta su un arco decennale e non solo quinquennale, quindi non un prelievo straordinario ma fisso, ma quei colleghi, sottoposti a prelievo, avranno con tutta probabilità un ricalcolo della pensione su parametri Inps.

Dire che il meno in busta paga si bilancia con un segno più sulla pensione in divenire non significa scommettere sul futuro. E in passato le manovre inpgi ripetute non hanno mai messo in sicurezza Inpgi.

In questa manovra non ci sono impegni da parte degli editori e da parte del governo.

Gli editori non verseranno soldi nelle casse dell’Inpgi, ne’ arrivano segnali di blocco dei prepensionamenti da parte delle aziende, necessario per non far collassare definitivamente un rapporto attivi/pensionati insostenibile per l’ente di previdenza.

Il governo allo stato non ha assunto alcun impegno per rifondere i 200 milioni di euro annui di sbilancio.

La segreteria di Stampa Romana, d’accordo con la consulta del comitati di redazione dell’Associazione, contesta interventi sostanzialmente irrilevanti sul conto economico dell’Inpgi e inutilmente punitivi per i giornalisti pensionati (anch’essi alle prese con un taglio quinquennale delle pensioni dell’1%) e per i colleghi attivi alle prese con una busta paga ridotta in molti casi da cassa integrazione, solidarietà e part time.

Stampa Romana ha oggi espresso in sede Fnsi parere negativo e rilancia la mobilitazione delle redazioni.

Sottolinea l’assenza di risposte del governo su questioni centrali anche per la salvezza dell’Inpgi come la riforma del mercato del lavoro, la lotta al finto lavoro autonomo, un riequilibrio reale dei numeri tra attivi e pensionati.

Ricorda inoltre che la liquidità dell’Istituto è oggi ridotta a un anno e mezzo prima di intaccare un patrimonio immobiliare il cui valore reale ancora oggi è tutto da verificare e da dimostrare.

Segreteria Associazione Stampa Romana

CONSULTA DEI CDR DI STAMPA ROMANA

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